di ADRIANO SANTELLI
C’è unità d’intenti nel Moie Vallesina in vista della nuova avventura in Promozione. Il presidente Roberto Possanzini, il direttore generale Graziano Tittarelli e gli addetti ai lavori sono ottimisti e soddisfatti per come la squadra si appresta a dare inizio alle ostilità, con un organico ritenuto all’altezza del compito assegnato. E qual è il compito del Moie 2017/2018? Ce lo dice telegraficamente Matteo Rossi (nella foto), l’allenatore già al timone dei rossoblù nelle ultime sei giornate del campionato scorso, poi confermato. “Siamo una buona squadra - ha affermato Rossi - puntiamo ai play-off”. E allora riflettori sul mister, cerchiamo di approfondirne la conoscenza.
Papà tra due mesi Matteo, moiarolo nato a Senigallia, 32 anni, diploma di perito elettronico, una bimba in arrivo tra meno di due mesi, ha cominciato a giocare a pallone a cinque anni, come tanti bambini di Moie, nei “Piccoli amici”, sino a 14 anni.
Il debutto in Serie A Poi, per cinque anni ha militato nell’Ancona (Allievi e Primavera) e ha avuto l’opportunità di giocare in Serie A, debutto in Perugia-Ancona il 16 maggio 2004, giocando da subentrato per circa mezz’ora. Rossi ha un ricordo nitido di quella indimenticabile giornata; in campo c’erano atleti del calibro di Hubner e Pandev, quest’ultimo ancora sulla breccia, al Genoa.
Carriera in fumo Sembrava l’inizio di una promettente carriera da centrocampista centrale, e invece tutto è saltato per il fallimento dell’Ancona, così si è trovato svincolato senza alcuna colpa, con un contratto in essere di due anni. In seguito, ha girovagato prima di trovare una nuova sistemazione. Pazienza, è finita male ad Ancona, andrà meglio da un’altra parte, pensava Matteo volendosi riscattare altrove.
Una chance al Napoli Una nuova chance si è presentata, finendo nientedimeno che al Napoli. C’era da fregarsi le mani, ma una nuova, tremenda delusione era in agguato.
Infortunio grave Al ritiro precampionato, nel Senese, rottura in quattro parti della rotula del ginocchio destro, incidente gravissimo con il rischio concreto di appendere gli scarpini al chiodo. Tra operazioni e riabilitazione Matteo è stato fermo due anni, ma non s’è perso d’animo ricominciando tutto da capo stavolta, però, partendo dal basso, dalla Maceratese, in Serie D.
Ripartito dal basso Quindi alla Cingolana (Eccellenza), cinque anni alla Jesina (ancora Eccellenza), Biagio Nazzaro (sempre Eccellenza) e Monturanese (pure Eccellenza). Approdo finale a Moie dove ha giocato un paio di mesi per poi guidare il Settore giovanile rossoblù in qualità di responsabile tecnico, dove sta lavorando da otto anni.
Il Settore giovanile Dunque, Rossi ha il doppio incarico: cura il vivaio di Moie Vallesina e ha la responsabilità della prima squadra. Lo scorso anno, per così dire, si è messo in regola, ottenendo il patentino Uefa B con il quale è abilitato ad allenare fino alla Serie D e a gestire i Settori giovanili in tutti i campionati, Serie A compresa.
Il precampionato Attualmente Rossi è impegnato nella preparazione precampionato. “Ho a disposizione 28 elementi, compresi diversi giovanissimi del vivaio, e conto di osservarli tutti in partita, anche nelle amichevoli, per ridurre la rosa a 20/22 giocatori alla vigilia del campionato che, com’è noto, avrà inizio sabato 23 settembre dopo la fase di Coppa Italia di Promozione”. “Il modulo di gioco? Il 4-3-3 di base, che può cambiare a seconda delle situazioni e degli avversari”.