Campionato di Promozione 2019/2020 Girone A
8a giornata, sabato 2 novembre 2019 ore 14:30
Moie Vallesina - LMV Urbino 1921
Dopo la Vigor, nuova sfida con Urbino,
1° in classifica a pari merito con Castelfidardo
Moie Vallesina passa da una capolista all’altra
di Adriano Santelli
Singolare coincidenza per il Moie Vallesina, che passa da una capolista all’altra. Infatti, dopo aver affrontato nel turno precedente la Vigor (0-0 il risultato), sabato 2 novembre (inizio ore 14:30) è in calendario la sfida con Urbino, primo in classifica a pari merito con Castelfidardo. Per i rossoblù c’è bisogno della massima vigilanza per uscire indenni anche da questo confronto che si presenta come un test di rilevante importanza per il futuro immediato del Moie.
OK il Moie di Castelfidardo
Mister Stefano Tiranti, alla vigilia della gara con l’Urbino ha voluto elogiare il comportamento del Moie con la Vigor Castelfidardo. “Sono stato molto contento - ha affermato il tecnico - per l’atteggiamento e per l’impegno messi in mostra da tutti i giocatori, bravi a contenere nel migliore dei modi le sfuriate avversarie, specialmente dopo che Perez aveva neutralizzato il rigore che poteva dare la vittoria alla Vigor”.
“La squadra - ha proseguito Tiranti - ha reagito con ordine e raziocinio, non disdegnando incursioni pericolose in attacco, tra le quali segnalo alcune iniziative di Colombaretti, Borocci e Trudo che hanno creato più di un problema al portiere rivale”.
Stesso trattamento con l’Urbino
“All’altra capolista - ha aggiunto - riserveremo lo stesso trattamento, anche se l’obiettivo abituale del Moie è quello di puntare sempre al successo pieno per una questione di mentalità e di approccio a ogni match, facile o difficile che si presenti”.
La partenza sprint
“So benissimo - ha concluso il tecnico - che l’Urbino ha avuto una partenza sprint e che costituisce una delle sorprese più rilevanti del girone, tanto più che l’ambiente gialloblù è molto galvanizzato dall’avvio della loro squadra, una neopromossa senza alcun timore reverenziale e ben decisa a confermare le proprie ambizioni”.
Gli allenamenti
I tre allenamenti settimanali del Moie si sono svolti al Grande Torino lunedì 28 ottobre, e mercoledì, con la consueta rifinitura/prova generale del giovedì.
Borocci, Magini e Tarabù
Mancano all’appello il solito Martellucci a causa dell’intervento al ginocchio che lo costringerà al riposo per diversi mesi e Simonetti, alle prese con uno stop prolungato di ulteriori venti giorni per un malanno a una caviglia. Borocci e Magini accusano problemi muscolari, mentre Tirabù deve riprendersi da una botta ricevuta in un contrasto nella gara di sabato scorso.
Formazione segreta
Non è dato di conoscere la possibile formazione anti-Urbino perché mister Tiranti preferisce scoprire le sue carte solo all’ultimo momento, quando non può fare a meno di presentare la lista dei giocatori all’arbitro.
L’allenatore dell’Urbino
Abbiamo già accennato all’Urbino, ora puntiamo i riflettori sull’allenatore gialloblù Antonio Crespi, 52 anni, uno dei protagonisti dell’accesso dell’Urbino in Promozione.
I ricordi di Gianfranco Ferretti
Ce ne ha parlato un suo collega anziano, Gianfranco Ferretti, jesino, il professore-filosofo con il pallino del calcio, molto stimato sui campi minori delle Marche (ma ha anche allenato in Serie D), conosciuto con l’appellativo di maghetto de noantri della provincia anconetana che qualcuno gli ha affibbiato, forse per il suo ispirarsi al mago Helenio Herrera, il celebre H.H. costruttore dell’Inter galattica degli Anni Sessanta, ma l’origine potrebbe essere diversa.
Quando Antonio Crespi giocava
-Mister, tu conosci bene Crespi, già giocatore-allenatore di squadre del Pesarese?
“Sì, l’ho avuto come antagonista in panchina e non di rado decideva, secondo l’andamento delle partite, di scendere in campo come giocatore”.
-Cosa ricordi, in particolare?
Il vizietto
“Quel suo vizietto che non smetteva mai di evidenziare”.
-Perché quel vizietto ti disturbava così tanto?
“Era un cacciatore seriale di punizioni e rigori, sempre per terra a lamentarsi e a invocare provvedimenti arbitrali contro gli avversari; voleva il rigore a ogni costo ricorrendo, da centravanti qual era, a simulazioni di ogni tipo che lui stesso ammetteva di inscenare”.
Soggetto intrattabile in campo
“Intendiamoci - ha tenuto a rimarcare Ferretti - una bravissima persona fuori dal campo, ma un soggetto intrattabile sul rettangolo di gioco”.
-Puoi raccontare un aneddoto?
L’aneddoto
“Tantissimi, eccone uno. Nel corso di una partita feci entrare un giocatore dalla panchina, arcigno, tosto, che non faceva complimenti, poco tecnico ma molto muscolare con il compito di marcarlo a uomo essendo l’attaccante più temibile”.
“A un certo punto questo difensore colpì rudemente Antonio alla schiena, lasciandolo per molto tempo senza fiato, dolorante a terra; a fine gara Antonio Crespi uscì dal campo furibondo, masticando amaro e sacramentando per la botta ricevuta”.
Qual era la consegna?
“Di’ la verità, sciagurato - mi chiese minaccioso Antonio - sei stato tu a ordinargli di menarmi”?
“Ma vogliamo scherzare - ribatté il maghetto - come puoi pensare che la consegna fosse quella di picchiarti”?
Il colpo proibito
“Il buon Crespi nonostante le mie rassicurazioni - ha detto infine Ferretti - rimase con molti dubbi, anzi con il convincimento che quel tremendo colpo non fosse fortuito. Hai voglia a dirgli il contrario”.