Campionato di Promozione 2019/2020 Girone A
22a giornata (7a di ritorno), sabato 15 febbraio 2020 ore 15:00
Moie Vallesina - Vigor Castelfidardo
Le ultime quattro sconfitte consecutive
hanno indotto l’allenatore a dimettersi
La crisi del Moie Vallesina, via Tiranti
Rossi in panchina dal Settore giovanile
Primo obiettivo, tornare a muovere la classifica
anche se l’avversaria è la forte Vigor Castelfidardo
di Adriano Santelli
La perdurante crisi del Moie Vallesina provocata dal succedersi delle sconfitte nelle ultime quattro giornate è arrivata al suo naturale, scontatissimo epilogo: le dimissioni dell’allenatore Stefano Tiranti date al termine dell’incontro di sabato scorso perso (3-2) contro il Camerano ultimo in classifica. Il presidente Roberto Possanzini, certamente rammaricato per la rinuncia dell’amico e compaesano Stefano, ha dovuto necessariamente prendere atto della decisione ringraziandolo per l’appassionato impegno dispiegato in tutto l’arco del suo mandato.
Soluzione interna
Per la sua sostituzione, ha deciso di scegliere una soluzione interna richiamando sulla panchina della prima squadra Matteo Rossi, responsabile del Settore giovanile. Una panchina che Rossi aveva già occupato nelle prime giornate del campionato 2017/2018, anche allora in Promozione.
Il malessere da esorcizzare
Ora si tratta di capire l’effettiva consistenza del malessere che affligge i giocatori rossoblù e di stabilire cosa si possa fare di concreto nell’immediato per fermare l’involuzione della squadra. In questo senso, un compito niente affatto agevole aspetta Matteo Rossi, il quale già da lunedì scorso (10 febbraio) si è messo alacremente al lavoro al Grande Torino per cercare di invertire la tendenza negativa.
“Chiamata inaspettata”
“E’ stata una chiamata del tutto inaspettata - ha affermato Matteo Rossi - che, naturalmente, mi ha fatto piacere, mi dà grandi responsabilità e che non potevo declinare”.
“Sostituire un tecnico di lungo corso come Stefano Tiranti - ha aggiunto - è un compito di notevole portata, ma il lavoro che mi aspetta non mi spaventa e, con l’aiuto di tutti, ho la ritengo di poter riuscire a trovare la quadra, come si dice, di rimettere il gruppo in carreggiata”.
“Nulla da inventare”
“Non c’è da inventarsi niente di speciale - ha proseguito - agirò in primo luogo sulla mentalità dei giocatori e sull’autostima da ritrovare, e in questo posso essere agevolato dal conoscere bene tutti i giocatori, alcuni per averli già allenati, altri, come gli Under, per averli direttamente curati e cresciuti nei miei anni trascorsi al Settore giovanile e alla guida degli Juniores”.
Carte in regola
Matteo Rossi, 35 anni, perito elettronico all’ITIS di Jesi, ex centrocampista con Ancona, Jesina, Biagio Nazzaro, Cingolana, Maceratese e Monturano, tifoso dell’Inter con l’hobby del biliardo (boccette), residente a Mergo e papà di una bimbetta di due anni, Beatrice, è in possesso dell’abilitazione UEFA B della FederCalcio e, dunque, ha le carte in regola per affrontare questa nuova sfida, oltre ad avere una lusinghiera attività di sette anni nel vivaio della società. A lui e ai suoi collaboratori (il vice Matteo Brutti, il preparatore atletico Matteo Sartini e l’allenatore dei portieri Luca Tamburini, gli stessi dello staff di Tiranti) l’augurio di buon lavoro e il caloroso in bocca al lupo di tutte le componenti della società.
Balducci e Trudo ancora indisponibili
A conclusione dei consueti tra allenamenti settimanali, Rossi si è detto soddisfatto del primo impatto con la squadra al completo, e ha annunciato che, purtroppo, per la gara con la Vigor Castelfidardo non potrà disporre di Balducci e Trudo, entrambi ancora alle prese con il riacutizzarsi di vecchi malanni, rispettivamente problemi muscolari e a un ginocchio.
Colombaretti e Candolfi tra i convocati
Colombaretti e Candolfi stanno tornando nelle loro migliori condizioni fisiche e figurano nella lista dei convocati, con il capitano regolarmente in campo dal primo minuto con la sua maglia numero sei a ricominciare tutto da capo, a infondere coraggio e voglia di reagire ai più giovani compagni.
La Vigor Castelfidardo
Un ritorno, questo di Rossi, che prende l’avvio con un match casalingo assai complicato, se è vero, com’è vero, che l’avversaria di giornata sarà la temibile Vigor Castelfidardo, seconda in classifica con un curriculum di tutto rispetto, 41 punti, due in meno della capolista Biagio Nazzaro, undici vittorie, otto pareggi e due sole sconfitte, ventitré gol segnati e appena nove subiti. Ecco, questa è la caratteristica essenziale della Vigor: una difesa solida e rocciosa contro cui dovrà misurarsi la voglia di rivincita, se ci sarà davvero, di Api, Arcangeli, Borocci e compagni.
Fiducia e forti stimoli
La fiducia dell’ambiente rossoblù che si possa finalmente cambiare registro e riprendere ad applaudire i ragazzi c’è senz’altro, e Rossi ha fatto in tempo ad avvertire in questi primi giorni di lavoro la spinta giusta e un forte stimolo a migliorare; il fatto che all’andata, quando le cose giravano meglio per i moiaroli, il match con la Vigor finì in parità (0-0) è incoraggiante da questo punto di vista.
La probabile formazione
Per quanto riguarda la formazione anti-Vigor, il neo tecnico Rossi deve ancora sciogliere alcuni nodi e, comunque, l’undici che scenderà in campo potrebbe essere il seguente, con il dubbio Simonetti/Bentivoglio e Magini che potrebbe essere impiegato sin dall’inizio in un ruolo di supporto all’attacco (4-2-3-1): Perez; Federici, Spinelli, Colombaretti, Simonetti; Arcangeli, Mosca; Martellucci, Borocci, Tarabù; Api. A disposizione: Cerioni, Bentivoglio, Magini, Togni, Cimarelli, Candolfi, Di Caterino, Giampaoletti, Massaccesi.
Silenzio assordante
Da ultimo, torniamo su Stefano Tiranti per sottolineare che se n’è andato in punta di piedi, senza rilasciare dichiarazioni per non alimentare, nemmeno involontariamente, alcuna polemica nel tentativo di lasciare sereno l’ambiente in un momento di palese difficoltà come l’attuale tenuto conto, appunto, della mancanza di risultati positivi per troppo tempo.
Uscita di scena teatrale
Parlerà semmai - da quanto si è potuto intuire - in seguito, a bocce ferme. Questa rinuncia la interpretiamo come una prova d’affetto nei confronti della società, che nello scorso mese di giugno aveva riportato in Promozione spuntandola all’ultimo momento negli interminabili playoff che ha dovuto disputare. Deve essergli costato parecchio il prolungato silenzio in quest’ultima agitata settimana se si considera l’effervescenza del personaggio, uomo pratico e risoluto, di vasta esperienza e di ottime relazioni che, in tempi normali, ha sempre avuto tanto da dire e da fare. Un’uscita di scena teatrale.